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S.O.S. PER UNO DEI NEMICI PIÙ ACERRIMI DELLE DONNE: LA CELLULITE

La bella stagione si avvicina, si tirano fuori gli outfit più leggeri, ci si guarda più volte nuda allo specchio… ed ecco che spiccano gli acerrimi “buchi” sulla pelle!

Urge correre ai ripari! Ma prima di affidarsi a soluzioni fai-da-te o errate, scopriamo insieme di cosa si tratta e come intervenire nella maniera migliore. Conosciuta con l’acronimo PEFS, panniculopatia edemato fibro-sclerotica, si tratta di una patologia cronico-degenerativa e multifattoriale che si manifesta come inestetismo a compromissione del quadro estetico nei soggetti femminili. Interessa centinaia di donne in tutto il mondo e si stima che, dopo la pubertà, riguardi l’80% di esse.

La cause principali sono quelle:

  • congenite (familiarità, predisposizione a disturbi circolatori ed endocrini);
  • non congenite (sedentarietà, ciclo mestruale, gravidanza, menopausa, alterazioni posturali e digestive);
  • comportamentali (stress, stile di vita irregolare, disordini alimentari, allenamenti inadeguati). Queste ultime sono le cause più frequenti, e per questo l’età più colpita è tra i 25 e i 45 anni.

Prima di entrare più nel dettaglio, è necessario fare una distinzione tra cellulite e adiposità localizzata, due realtà che vengono spesso confuse e contraddette.
Con adiposità localizzata si intende un accumulo di depositi di tessuto adiposo sottocutaneo che alterano il profilo corporeo causati da un aumento del volume degli adipociti, le cellule del grasso che costituiscono l’organo adiposo. Quando si parla di dimagrimento si intende quindi ridurre il volume degli adipociti in quella determinata zona, che non necessariamente è interessata dai segni tipici della cellulite. La cellulite costituisce invece una trasformazione di ciò che sta in mezzo agli adipociti, ed è correlata ad alterazioni a carico del sistema circolatorio e linfatico. A confermare questo è anche la loro localizzazione. Immaginate il sistema cutaneo come un blocco a tre strati: lo strato base è l’ipoderma, il sottocutaneo dove origina il tessuto adiposo; salendo verso l’alto vi è lo strato centrale (derma), sede dello sviluppo della cellulite, che si manifesta successivamente nello strato superficiale (epidermide) attraverso rilievi o avvallamenti, i cosiddetti “buchi”. Si tratta infatti di due realtà distinte che possono coesistere (nell’80% dei casi) come no (20% dei casi).  Ne deriva che i protocolli di esercizio fisico mirati al miglioramento o alla risoluzione della cellulite non necessariamente prevedono metodologie specifiche per il dimagrimento.

È impensabile sconfiggere la cellulite con un solo rimedio, anche se questo magari è efficace! Bisogna attuare sempre un intervento a 360 gradi in maniera qualitativa e costante nel tempo.

Individuarla e misurarla

Ma come distinguere a occhio nudo il tipo di cellulite che abbiamo? Basta una semplice autoispezione davanti allo specchio, controllando:

1 LO STADIO
Stadio 0: nessuna alterazione visibile, ma gambe gonfie e appesantite è un primo segnale.
Stadio 1: a muscolatura rilassata non si vedono buchi, ma se si contrae la zona appaiono.
Stadio 2: si vedono i buchi a muscolatura rilassata.
Stadio 3: i buchi risultano più profondi e ampi, e sono associati a dolore alla palpazione e alterazioni del colore della cute (compromissione circolatoria).
Stadio 4: presenza di ammassi di diverse dimensioni associati a problematiche circolatorie e linfatiche.

2 LA TIPOLOGIA
Si palpa la zona dove si vede le depressioni valutando se è:
Compatta: consistenza dura.
Edematosa: consistenza pastosa.
Molle: consistenza spongiosa.

3 LA MORFOLOGIA
Cellulite a buccia d’arancia.
Cellulite a fiocchi di latte.
Cellulite a materasso.

Grazie a questa autoanalisi si può fare una prima constatazione del quadro estetico e, affidandosi a un professionista, intervenire nella maniera migliore al proprio caso specifico. Nel mio metodo “Lady.0” effettuo il linfocheck, il check up della cellulite, un esame della texture cutanea che individua il quadro estetico della cellulite tramite test osservazionali e di palpazione, con l’utilizzo di un software per valutarne l’evoluzione nel tempo. Analizzarla e misurarla consente di intervenire sia nell’esercizio sia nello stile di vita con maggior consapevolezza e criterio senza perdite di tempo. Misurare per migliorare, ladies!

Iniziare dallo stile di vita

Essendo dovuta a più cause, è impensabile sconfiggerla con un solo rimedio, anche se questo magari è efficace. Come per il dimagrimento, e per la maggior parte degli obiettivi fisico-estetici femminili, bisogna attuare sempre un intervento a 360 gradi in maniera qualitativa e costante nel tempo. Solo così si potrà godere di un corpo bello e in salute… senza vergogne.

ALIMENTAZIONE

Non esiste una dieta miracolosa contro la cellulite, esiste però un’alimentazione adeguata che consente di ridurre il grasso in eccesso e con esso migliorare anche l’aspetto estetico. Il principio fondamentale è che sia povera di sodio, per non favorire la ritenzione idrica, povera di grassi animali, povera di zuccheri. È poi bene evitare un largo consumo di alimenti dall’alto contenuto di estrogeni come: soia, latticini, legumi e proteine vegetali. Di contro, è il caso di prediligere molta frutta e verdura di stagione e bere almeno due litri di acqua al giorno.

TRATTAMENTI ESTETICI

Ad oggi non è stata dimostrata l’efficacia nel lungo periodo di nessun trattamento che da solo sappia ridurre o combattere la cellulite; in compenso, adottare soluzioni come creme o fanghi permette di ottenere effetti temporanei che mascherano, almeno in parte, le depressioni e la discontinuità della pelle. Sono una buona risorsa se si è consapevoli che non servono per curarla, poiché una volta sospeso il trattamento è facile che la cellulite ritorni… e “con gli interessi”.
Per quanto riguarda il tipo di massaggio prediligo quello linfodrenante, effettuato nella maniera precisa e da un terapista esperto. Lo consiglio in abbinamento all’allenamento fitness anche nella stessa giornata.

ESERCIZIO FISICO

La prima cosa da fare, se ancora non lo state facendo, è MUOVERSI. Il movimento quotidiano è infatti già un primo intervento importante per migliorare la cellulite; munitevi di un activity tracker per controllare il consumo calorico quotidiano, stabilendo un obiettivo iniziale di 800 calorie giornaliere e uno finale di circa 1000. Aggiungete poi almeno due sessioni di esercizio fisico a medio-alta intensità che coinvolga la parte muscolare: il muscolo richiama acqua e allenarlo nella maniera giusta aiuta a ridurre la ritenzione idrica migliorando la circolazione sottocutanea e di conseguenza l’aspetto estetico.
Prediligete sessioni più brevi di circa 45-50 minuti con un carico di lavoro calibrato e graduale, senza cercare intensità o performance ma restando nella normalità, in modo da aumentare l’arrivo del sangue e dell’ossigeno alle zone interessate dall’allenamento. Ricordate: l’esercizio fisico mal eseguito può anche peggiorare i casi di cellulite, quindi attenzione!

L’esercizio fisico mal eseguito può anche peggiorare i casi di cellulite, quindi attenzione!

Se siete amanti dell’attività aerobica e di gruppo continuate a praticarla, ma in abbinamento all’esercizio muscolare in un rapporto 1:2, o anche inserendola all’interno delle sessioni. Se anche con quest’attività arrivate a dimagrire, come detto all’inizio, la cellulite non è solamente dovuta al grasso in eccesso ma anche a una cattiva circolazione; questa attività, spesso esagerata, può aumentare lo stress e la produzione di radicali liberi che danneggiano il tessuto già sofferente, quindi risulterete con le gambe leggermente più assomigliate ma con ancora la presenza di cellulite. Come attività aerobica prediligo la camminata o movimenti che consentano l’intero appoggio dinamico del piede (skip, jumping jack, balzi), in modo da stimolare l’intera fascia plantare sede di vasi che garantiscono la spinta del sangue verso l’alto. Sì alla corsa… ma evitatela negli stadi avanzati.

Passiamo alla pratica!

Lo sapevate che noi tutti abbiamo un secondo cuore? Si trova nelle gambe, nella regione del polpaccio, e serve per pompare il sangue verso l’alto aiutando a sgonfiare gambe e cosce migliorando di conseguenza l’aspetto estetico. È quindi importante farlo funzionare bene, ed essendo come il primo cuore un muscolo dobbiamo allenarlo al meglio con esercizi di tonificazione e stimolamento muscolare.
Considerando che la maggior parte degli inestetismi coinvolge la regione glutea, antero-laterale e posteriore delle gambe, ecco per voi tre esercizi specifici da effettuare in ogni sessione di allenamento.
Eseguiteli a circuito per 15 ripetizioni, ciascuno per 4-5 volte; nella zona dove avete maggior accumulo eseguite solamente l’esercizio di riferimento per due serie consecutive per 12 ripetizioni. Potete effettuarli anche a casa nella modalità home fitness per 15-20 minuti, seguiti da una modalità aerobica come la marcia veloce.

Esercizio 1

KNEE UP SUL POSTO

In posizione eretta sollevate un ginocchio verso l’alto alternando il movimento sinergico delle braccia. Esercitate una completa e corretta spinta con i piedi. Tenete un ritmo costante e mantenete una respirazione adeguata.

Esercizio 2

SQUAT LIBERO

Dalla posizione eretta, con le gambe in apertura maggiore rispetto al bacino, piegatele portando i glutei all’indietro e sollecitando tutta la muscolatura delle cosce. Quindi spingete i piedi a terra e, contraendo i glutei, risalite verso l’alto.

Esercizio 3

PONTE GLUTEI

Esercitando pressione sui piedi, sollevate i glutei ed estendete il bacino verso l’alto cercando la loro massima contrazione insieme a un coinvolgimento della regione retro coscia; quindi ritornate nella posizione di partenza.

Di seguito il PDF dell'articolo interamente scaricabile, con anche le foto esplicative degli esercizi descritti!
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